21 House of Stories Navigli
L’edificio che un tempo ospitava una storica centrale telefonica risalente agli anni ‘60, oggi è un hotel dinamico affacciato sui Navigli, nel cuore di Milano. Il nome “21 House of Stories” identifica lo scopo dell’edificio, ossia essere un luogo di storie e ispirazioni: non si tratta infatti solo di una mera struttura ricettiva, ma di un vero e proprio contenitore urbano in cui storia, arte e cultura si incontrano dando vita ad un nuovo concept di ospitalità.
La transizione digitale nel settore delle telecomunicazioni ha reso possibile liberare le sedi delle vecchie centrali che ospitavano i commutatori telefonici, per trasformarle in nuovi spazi con diverse destinazioni d’uso. L’edificio affacciato sui Navigli è posizionato tra le tradizionali residenze a ballatoio alte 3-4 piani e gli edifici che si affacciano sulla Darsena alti fino a 7-8 piani, fungendo così da cerniera tra due differenti scale urbane.
Per la rigenerazione dell’edificio, gli architetti dello studio milanese RMA (Roberto Murgia Architetto) hanno analizzato con attenzione le dimensioni ed il modo in cui la sua nuova identità potesse essere inserita nel contesto urbano della zona caratterizzato dall’architettura milanese degli anni ’50. Per questo motivo, sono stati scelti i materiali tipici della tradizione e sono state seguite geometrie precise: il mattone faccia a vista e la pietra ceppo di gre, il ritmo delle finestre e la loro sezione allungata, i chiari scuri delle lesene, la trasparenza del piano terra e l’apertura alla città.
La struttura si sviluppa su 9 piani fuori terra più uno interrato ed occupa una superficie complessiva di circa 7.000 metri quadri. L’hotel dispone di 104 camere, 2 ristoranti, 2 bar, un coworking e 4 terrazze, oltre 500 metri quadrati di spazi comuni interni e più di 1.000 metri quadrati di spazi esterni. Le numerose terrazze, la piscina e lo skybar rendono questo luogo una nuova icona della città.
Essendo l’hotel posizionato in una tra le zone della movida milanese più vivaci e frequentate, i requisiti di isolamento acustico dei serramenti erano, come è facile immaginare, molto severi. Inoltre, anche le dimensioni delle finestre delle camere volutamente allungate dal pavimento a soffitto hanno rappresentato un requisito ambizioso per gli architetti, alla ricerca di un sistema affidabile il cui design e prestazioni potessero vincere entrambe le sfide senza però sacrificare la geometria della facciata. Anche dal punto di vista della sostenibilità, gli architetti hanno posto particolare attenzione alla scelta dei materiali, privilegiandone la durabilità e la riciclabilità
Reynaers Aluminium è stata coinvolta dall’architetto Roberto Murgia insieme al partner serramentista Tecnomont Service sin dalle prime fasi di questo ambizioso progetto, fino ad arrivare alla fornitura dei sistemi di facciata continua ConceptWall 50 e di porte MasterLine 8 per le porzioni vetrate al piano terra mentre per le finestre delle camere è stato scelto lo SlimLine 38.
