- XDGA + FAA
- OMA (Office for Metropolital Architecture)
Macdonald warehouse - Lotti N5 e S6
Con i suoi 617 metri di lunghezza, si temeva che il mastodontico Macdonald Warehouse potesse bloccare il rinnovamento dell’area alla periferia di Parigi. Al contrario, è diventato il vero catalizzatore di un vivace quartiere in divenire.
Pur essendo una delle città più densamente popolate d’Europa, Parigi necessita di migliaia di nuove abitazioni. Di conseguenza, l'attenzione si è spostata verso tutti quei terreni precedentemente trascurati, in particolare nelle zone tagliate fuori dal resto della città da impianti industriali e reti infrastrutturali. Già nel 2001, l’amministrazione parigina mise a punto un piano per includere un buon numero di queste aree all’interno del Progetto Generale di Rinnovamento Urbano.
L’area di 200 ettari situata nella zona Nord-Est di Parigi si presentava come un insieme di arterie stradali, poli logistici e siti industriali, attorno ai quali sorgevano case popolari e poche strutture pubbliche. Il Macdonald Warehouse era l’edificio logistico più lungo di tutta Parigi; progettato da Marcel Forest nel 1970, esso era considerato come una delle ‘barriere urbane’ causa dell’isolamento dell’area. Dal momento in cui è stato messo in vendita nel 2006, la città ha collaborato con la Caisse des Dépôts (partner storico per gli investimenti in progetti di interesse pubblico), per mettere a punto un piano di riconversione del magazzino in un complesso micro-urbano con 1.126 abitazioni, uffici, scuole e negozi al dettaglio da realizzare su un’area complessiva di 210.000 metri quadrati.
“Il progetto ha un’influenza diretta sull’intera area della città”, spiega Camille Picard, AD di Caisse des Dépôts per la zona ParisNordEST, la società incaricata del progetto. “Senza di esso, lo sviluppo di tutta l’area dall'altra parte della strada non si sarebbe nemmeno potuta concepire, perché nessuno avrebbe fatto la fila per comprare appartamenti e uffici con vista su un magazzino abbandonato.”
Un luogo dinamico
A pieno regime, il 'Macdo' incarna la maggior parte dei programmi necessari per trasformare la zona Nord-Est di Parigi in un luogo dinamico e desiderabile. La costruzione di una nuova stazione a transito rapido ha permesso l'estensione dell’esistente linea tranviaria, che ora passa direttamente attraverso l'edificio.
Il masterplan dal famoso studio di architettura OMA (Office for Metropolitan Architecture) e FAA (Floris Alkemade Architect) ha mantenuto la straordinaria lunghezza del volume originale e lo ha completato con una serie di strutture di plug-over, aggiungendo così un tocco di design contemporaneo. Il cliente ha apprezzato la notevole flessibilità del progetto: "Abbiamo presentato otto soluzioni per dimostrare che le diverse opzioni erano possibili all'interno dello stesso programma," spiega Alkemade, che, insieme all'architetto Xaveer De Geyter dello studio XDGA, si occupa del coordinamento generale del progetto. “Dopo aver vinto il concorso, abbiamo mantenuto il principio di base, ma siamo ripartiti da zero sviluppando uno schema capace di integrare tutte le esigenze del cliente e rispettare le norme vigenti.”
Raccolta la sfida di coordinare ben 15 diversi studi di architettura responsabili di specifici segmenti dell’edificio, il team di progetto ha messo a punto una serie di regole per assicurare il giusto equilibrio di unità e libertà creativa. Inoltre, con la parte residenziale dell’edificio suddivisa in 50-50 tra edilizia privata e sociale, è stato di cruciale importanza stabilire gli standard estetici in modo da eliminare ogni distinzione visibile tra pubblico e privato.
Una soluzione semplice ma forte
Gli architetti di FAA e XDGA hanno progettato la facciata a pieghe per l'intero piano terra, il ponte sopra il percorso del tram, gli spezi esterno e i due blocchi di alloggi in locazione assistita situati agli angoli della piazza interna. “Cercando una soluzione semplice ma forte, abbiamo sviluppato un unico modello per entrambi i blocchi, con pannelli tridimensionali che riflettono il cielo e hanno aggiunto profondità alla facciata,” commenta l’Architetto Milena Wysoczynska, Project Manager dello studio parigino XDGA-FAA.
Prestazioni, costi e valutazioni di carattere tecnico sono stati i fattori critici di scelta richiesti a Reynaers. Il sistema CF 77 si è rivelato la soluzione estetica più adatta a realizzare le grandi porte scorrevoli a libro che si estendono in altezza dal pavimento fino al soffitto e permettono la fusione degli spazi interni con le logge esterne, grazie anche alle guarnizioni nascoste che garantiscono un aspetto particolarmente pulito. Per quanto riguarda invece gli elementi a battente, il design sobrio delle finestre realizzate con il sistema Reynaers XS 68 si integra alla perfezione con il ritmo della facciata esterna.
Nata in Polonia nel 1976 e successivamente naturalizzata tedesca, l’architetto Milena Wysoczynska si è laureata alla Braunschweig University of Technology in Germania, studiando per un anno anche all’Architectural School Paris-Villemin in Francia. Ad oggi, Milena vanta collaborazioni con numerosi studi di architettura in tutta Europa, incluso il prestigioso studio OMA. Dal 2008 si occupa della filiale parigina dello studio Alkemade Architect + Xaveer de Geyter Architects. In qualità di Project Manager del progetto di riconversione del Macdonald Warehouse ultimato nel 2016, ha supervisionato il progetto urbano generale e coordinato il lavoro di 15 diversi studi di architettura con i loro 23 progetti. Nel suo lavoro quotidiano, Milena segue un suo personale motto: “La vita è troppo breve per sprecarla con brutti progetti”.
L’architetto olandese Floris Alkemade è nato nel 1961 ed ha conseguito la laurea alla Delft University of Technology. Ha lavorato per 18 anni allo studio OMA, di cui è direttore e partner dal 2001. Nel 2008 Alkemade ha avviato il proprio studio di architettura FAA, il quale ha collaborato, oltre al progetto di riconversione del Macdonald Warehouse, anche all’importante progetto di edilizia residenziale realizzato nel quartiere parigino di Boulogne Billancourt con Béal-Blanckaert e al progetto di sviluppo della zona circostante Les Ardoines, una delle nuove stazioni del Grand Paris Express. A partire da settembre 2015, oltre al lavoro nello studio FAA, ricopre anche il ruolo di Chief Government Architect per il governo olandese (Rijksbouwmeester). Per il suo motto personale prende spunto dal concetto platonico ‘Tutto scorre’.
Camille Picard è nata in Francia nel 1978. Ha studiato Economia Urbanistica alla ESSEC Business School (Francia) e all’Università Bocconi (Italia). Ha conseguito un Master in Scienze Politiche all’università della Sorbonne ed un Master in Pianificazione Urbana all’ Istituto di studi politici di Parigi (Sciences Po). Dal 2012 ricopre il ruolo di Amministratore Delegato della società SAS ParisNordES T in seno alla Caisse des Dépôts, per la quale lavora anche in qualità di Complex Project Manager. La società d’investimento ha ampiamente contribuito allo sviluppo del territorio, utilizzando i risparmi popolari per finanziare progetti di interesse pubblico (alloggi sociali, trasporti, ecc). Nel lavoro si affida ad un credo ben preciso “Punta l’asticella in alto sin dall’inizio, e non abbassarla mai sotto quel livello.”
Sistemi Reynaers utilizzati
Involved stakeholders
Serramentista
- Alu Concept
Fotografo
- Eric Sempé – SPIKSTUDIO
Altre parti interessate
- XDGA + FAA (Project managers)
- Caisse des Dépôts (Investors)
- Sicra (General contractors)
- Anna Yudina (Authors)