B Factory
B Factory è stato ricavato da un vecchio magazzino, splendido esempio di architettura industriale dei primi '900. L'edificio colpisce per la facciata di particolare pregio architettonico e per la posizione dominante sul cortile privato antistante. Il progetto di recupero si è dato l'obiettivo di conservare il più possibile l'anima del luogo e dell'edificio stesso e ha valorizzato invece le inevitabili rotture con il passato grazie alla riconversione contemporanea degli spazi. L'ex magazzino è stato infatti riconvertito ad uso ricettivo, residenziale ed ufficio: un contenitore di funzioni che crea un nuovo luogo di aggregazione, movimento e lavoro e rappresenta un tassello importante nel processo più ampio di rigenerazione urbana dell'intero quartiere.
Un ambizioso progetto di recupero architettonico
Lo studio di architettura Reload ha adottato un approccio olistico nella definizione del progetto, partendo dallo studio del luogo e al contempo affrontando la necessità del cliente di realizzare una piccola struttura ricettiva. Dalla definizione del concept architettonico e strutturale a quello degli interni, l'architetto Lorenzo Faroldi ha sempre ricercato una coerenza sia funzionale, sia estetica.
Il grande cortile esterno, un tempo luogo di lavoro, è stato completamente ripavimentato a causa delle pessime condizioni del materiale esistente con dei nuovi blocchi che riprendono le dimensioni e lo schema di posa della vecchia pavimentazione. All’interno, la pavimentazione dell’androne è stata completamente sostituita, mentre i gradini delle scale sono stati mantenuti nella pietra originale.
Infine, nel vecchio vano del montacarichi è stato inserito un nuovo ascensore e nello spazio residuo è stato creato un sistema di passerelle in grigliato per la manutenzione degli impianti che qui passano.
La facciata in mattoncini è stata oggetto di piccoli interventi di ricostruzione e rimozione di elementi estranei: si è infatti deciso di valorizzare lo schema compositivo a tre campate andando a tinteggiare solo le paraste, i davanzali e i cornicioni con un colore giallo-grigio. Il basamento è stato rafforzato grazie all’uso di un grigio scuro, che lo stacca anche dalla parte superiore, a mattoni faccia a vista.
Per quanto riguarda invece le finestre, elemento fortemente caratterizzante, l’architetto Faroldi ha scelto di intervenire sostituendole con serramenti in alluminio dal profilo minimale capaci però di assicurare elevate prestazioni e di ricalcare la forma ed il colore dei vecchi serramenti in acciaio. Uno studio particolare è stato dedicato al nodo costruttivo del serramento e del vano finestra, in modo da permettere l’inserimento di un isolamento interno e del davanzale ed evitare la formazione di ponti termici.